20 GIUGNO 2021 - ORE 10:00
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Nell’ambito delle Giornate Europee dell’Archeologia 2021, domenica 20 giugno alle ore 10 inaugura la mostra “Lungo la Stura…racco i ntdi archeologia e paesaggio” a Sant’Albano Stura, che espone una significativa campionatura di reperti rinvenuti durante le indagini archeologiche preventive lungo il tracciato dell’Autostrada Asti-Cuneo, in particolare dalla necropoli longobarda scoperta a breve distanza dalla sede espositiva, in località Ceriolo su altri contesti archeologici emersi durante la realizzazione dell’autostrada Asti-Cuneo nell’areale attraversato dalla Stura di Demonte. La mostra è ospitata nella ex cappella di Sant’Antonio da Padova, aperta al pubblico dopo un importante intervento di recupero e restauro, e riconvertita a spazio espositivo.”
Curata scientificamente dalla Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio per le province di Alessandria Asti e Cuneo (dott.ssa Sofia Uggé), la mostra è stata organizzata dal Comune di Sant’Albano Stura e dall’Unione del Fossanese, nell’ambito del progetto europeo Italia-Francia INTERREG ALCOTRA “TRA[ce]S: Trasmettere Ricerca Archeologica nelle Alpi del Sud e grazie al sostegno economico di numerose Fondazioni bancarie e Associazioni. Partendo dai dati archeologici si approfondisce – attraverso video, pannelli e reperti – il paesaggio della bassa valle Stura sotto molteplici aspetti: storici, epigrafici, naturalistici e climatici. La prima sezione, dedicata alle risorgive, illustra la relazione tra popolamento, vie di comunicazione e corsi d’acqua nell’antichità, attraverso i reperti da Castelletto Stura, località Revellino, dove è stato scoperto un deposito votivo di età romana in corrispondenza di una risorgiva naturale. La seconda sezione è dedicata al “paesaggio epigrafico”, che conta numerose testimonianze in questo territorio dall’epoca romana alla tarda antichità. La terza e ultima sezione della mostra è incentrata sulla grande necropoli longobarda, scavata interamente tra 2009 e 2018: con le sue 842 tombe datate tra fine VI e VII secolo, la necropoli santalbaese è il più esteso sepolcreto longobardo ad oggi noto in Italia e uno fra quelli meglio documentati anche in ambito europeo. I corredi esposti permettono di illustrare rituali e costumi diffusi nelle società barbariche, in cui il defunto era deposto vestito, per mostrare la sua condizione sociale durante la cerimonia funebre. Ad esempio, gli uomini liberi sono accompagnati nell’aldilà dalle loro armi, sospese a cinture che esprimevano, attraverso le decorazioni metalliche che le ornavano (Fig T 356), prestigio sociale e ricchezza, oltre ad essere un chiaro segno di forza e di protezione per il guerriero che le indossava. Le sepolture femminili ostentano collane in pasta vitrea dai colori vivaci (Fig T 375) e talora ricche e articolate parures che seguono i cambiamenti della moda.
Oltre ai manufatti, numerose informazioni vengono restituite da altri tipi di reperti. I resti vegetali (foglie, semi, steli) rinvenuti nelle tombe longobarde di S. Albano Stura, grazie ad un attento lavoro di équipe tra specialisti archeobotanici e restauratori, offrono lo spunto per approfondire la ricostruzione del paesaggio in epoca altomedievale in questo areale geografico. Lo studio dei residui organici permette anche di ricostruire l’abbigliamento dei longobardi, sepolti con brache e mantelli in lana, con camicie e tuniche in lino.
L’esposizione di Sant’Albano Stura, a breve distanza dal luogo del ritrovamento, si integra perfettamento con l’allestimento museale nel Museo Civico di Cuneo, di cui rappresenta anzi il necessario completamento: qui infatti il medesimo contesto archeologico viene esposto nella prospettiva diacronica della storia ambientale.
Ingresso: gratuito
Referente per l’ufficio dell’evento: dott. Gian Battista Garbarino
COORGANIZZATORI: Comune di Sant’Albano Stura – Unione del Fossanese
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C O N T A T T I |
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Sant’Albano Stura (CN) – ex cappella di Sant’Antonio da Padova |
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0131-229100 |
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