Alessandria - Cittadella: Caserma Pasubio - Via Pavia snc, 15121
+39.0131.229100
sabap-al@cultura.gov.it
sabap-al@pec.cultura.gov.it
Palazzo Vescovile
Piazza Duomo, 9 15011 Acqui Terme (Alessandria)
dal 15 aprile al 5 giugno 2025 dalle ore 17.00
Il ciclo di conferenze che prevede cinque appuntamenti, intende esplorare alcuni aspetti e momenti storici, architettonici e figurativi del patrimonio artistico e culturale diocesano con un taglio nuovo e inedito.
Ingresso: gratuito
CONTATTI REFERENTI UFFICIO
Telefono: 3408077323
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Link della struttura che ospita l’evento: www.diocesiacqui-piemonte.it
Referente per l’ufficio dell’evento: Massimiliano Caldera
COORGANIZZATORI: Ufficio Beni Culturali, Diocesi di Acqui (architetto Stella Pintore), tel. 346479088
Resta difficile e, per chi scrive particolarmente doloroso, perimetrare in poche righe che cosa abbia rappresentato Carla Enrica Spantigati (Alessandria, 1947 – Torino, 2025) per il patrimonio artistico piemontese e italiano: il rischio più scontato è quello di affastellare ruoli e funzioni, cariche e incarichi, libri e mostre per perdere di vista, nelle commemorazioni di circostanza, l’essenza stessa del suo impegno e, quel che è più importante, dei suoi insegnamenti. Perché, in definitiva, ciò che ci ha lasciato realmente in eredità è un altissimo magistero, che non è passato attraverso le aule universitarie, ma ha saputo raggiungere e accompagnare i suoi collaboratori nel cammino quotidiano del lavoro di tutela.
Dalla centralità dell’impegno scientifico e culturale alla preparazione tecnica sui restauri, dall’organizzazione degli uffici fino alla gestione dei rapporti istituzionali, non c’è praticamente aspetto dell’attività interna a una Soprintendenza storico-artistica, di cui Carla Enrica Spantigati non abbia saputo lasciare un modello paradigmatico e sempre attuale. Anche parole oggi comuni nella comunicazione ministeriale, come ‘valorizzazione’ o ‘managerialità’, erano per lei concetti ovvi e, ciò che più importa, calati nella realtà e nella cultura dell’ufficio, praticati ed applicati più che non teorizzati. Lo stesso ‘team building’ era per lei un fatto scontato e ovvio, anche quando il ‘team’ era di gestione quantomeno laboriosa. Basti ricordare le riunioni del giovedì, in cui i funzionari tecnici si riunivano e discutevano con lei problemi, situazioni, novità e progetti con un’ottica di condivisione degli obiettivi: la professionalità e l’autorità tecnica di Spantigati uscivano irrobustite ed arricchite in uno scambio continuo per il comune vantaggio.
Il cursus honorum di Spantigati inizia nel 1976 con il suo ingresso nei ruoli del Ministero presso la Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici del Piemonte, con l’incarico della tutela per la provincia di Alessandria, sua città natale (dopo essersi iscritta all’Università di Milano, si era poi laureata a Torino). Le mostre e i relativi cataloghi di Inventario trinese (Trino Vercellese, 1980, con Amilcare Barbero) e diPio V e Santa Croce di Bosco. Aspetti di una committenza papale (Alessandria, 1985, con Giulio Ieni) sono ancora oggi insostituibili strumenti, anche e soprattutto metodologici, e, nello stesso tempo, ci parlano di un sistema di lavoro e di ricerca che affronta i temi territoriali, gettando le basi per catalogazioni e restauri, con una percezione realmente sistemica e integrata del bene culturale. Quando ancora non c’era scissione tra museo e territorio all’interno dell’amministrazione statale del patrimonio artistico, riceve nel 1982 anche l’incarico di seguire, in una stagione di gestione collegiale della Galleria Sabauda, le collezioni di pittura fiamminga e olandese; di qui, due importanti filoni di ricerca che accompagneranno Spantigati fino alla fine della carriera, destinati anche a sfociare anche in prestigiosi appuntamenti internazionali: le indagini sulla tavola con le Stimmate di San Francesco di Jan van Eyck e le ricerche sulle collezioni del principe Eugenio.
Nel 1995, vincitrice di concorso, Spantigati è Soprintendente per i beni artistici e storici per il Piemonte: da questo momento inizia per l’ufficio torinese un momento di grande sviluppo e di espansione, riuscendo a dialogare, sempre in modo costruttivo, con tutti i soggetti istituzionali. I progetti e i risultati conseguiti si moltiplicano: i restauri a palazzo Carignano, sede della Soprintendenza torinese, che gettano gli indispensabili presupposti per quella pubblica fruizione della residenza; il riordino delle collezioni della Galleria Sabauda e dell’Armeria Reale; il faticoso recupero di Villa della Regina, riscattata da un lungo e rovinoso abbandono: la residenza, una volta riaperta e riallestita, sarà la terza sede affidata in consegna all’ufficio; i restauri alla Reggia di Venaria e la nascita del Centro di Conservazione e Restauro, che sarà l’ultimo suo impegno nel fondare su basi articolate e ben strutturate l’azione della tutela in Piemonte anche dal punto di vista della formazione per i restauratori; l’impresa, per molti versi faticosa e difficile, del trasferimento della Galleria Sabauda dall’Accademia delle Scienze alla Manica nuova del palazzo Reale.
L’agire di Spantigati non si è però fermato nei grandi progetti ed è nota la puntiforme attenzione, dedicata, al fianco dei funzionari, ai problemi della tutela territoriale, risolvendo sempre con un’indicazione o un consiglio le situazioni più complesse oppure appoggiando, sempre con entusiasmo, tutte le iniziative culturali – volumi, studi, convegni, mostre – che crescevano in ogni angolo del Piemonte, senza gerarchie e senza smanie di presenzialismo: per lei avevano lo stesso peso tanto la mostra per la riapertura della Reggia di Venaria, quanto la nascita del Museo di Arte Sacra di Acceglio. Testimoniano, infine, il suo ininterrotto interesse per Alessandria e la sua provincia non solo l’aver seguito in prima persona alcuni importanti appuntamenti, come la riapertura dei Musei Civici di Casale (1998) o il restauro della cappella del Paradiso nel Sacro Monte di Crea, ma anche la direzione scientifica nella collana delle monografie, edite dalla Cassa di Risparmio (poi Fondazione CRA) e dedicate alle principali emergenze monumentali ed artistiche del territorio, ancora oggi un passaggio ineludibile per le ricerche storico-artistiche locali. Senza dimenticare l’appoggio sostanziale che ha dato, ormai in pensione, alla mostra Alessandria scolpita (Alessandria, 2019).
Proprio negli ultimi anni il Ministero la chiama a un compito che ha del sovrumano: accanto alla Soprintendenza di Torino e al Centro di Restauro appena costituito, Spantigati deve così reggere, con un interim, anche l’ufficio di Milano, nel momento in cui sta nascendo la Grande Brera. Non so quanti oggi ricordino che l’avvio di un progetto così complesso e importante per il panorama museale italiano sia partito proprio da lei e dalla sua straordinaria capacità scientifica e organizzativa. La sua settimana, negli ultimi anni della sua attività, era così scandita: il lunedì e il martedì a Torino, il mercoledì e il giovedì a Milano, il venerdì a Venaria. Un’agenda terrificante affrontata con generosa disponibilità fino al collocamento a riposo, giunto quasi inaspettatamente - per le continue modifiche della soglia di età pensionabile - all’inizio del 2010, quando ancora tanto, in termini di esperienza e di competenza, avrebbe potuto dare.
E l’elegante, definitiva discrezione con la quale è uscita di scena è stata l’ultima impareggiabile lezione che ci ha lasciato.
Un ricordo di Massimiliano Caldera
a nome del personale Sabap AL –AT CN
Area archeologica di Via Cassino, angolo Via Fratelli Sutto – 15011 Acqui Terme (AL)
Civico Museo Archeologico, Castello dei Paleologi – Via O. Morelli, 2 – 15011 Acqui Terme (AL)
Area archeologica della piscina romana – Corso Bagni (Palazzo Valbusa) – 15011 Acqui Terme (AL)
Sabato 9 Novembre dalle ore 15:00 alle ore 22:30
Sabato 9 novembre 2024 la Soprintendenza Abap AL in collaborazione con la Città di Acqui Terme organizza aperture straordinarie e visite guidate delle aree archeologiche di Via Cassino e della Piscina Romana di Corso Bagni e del Civico Museo Archeologico.
L’area archeologica di Via Cassino (angolo Via Fratelli Sutto), scoperta all’inizio degli anni ’80 del secolo scorso quando gli scavi portarono in luce una porzione di un edificio destinato alla produzione di vasellame ceramico che costituisce l’unica testimonianza ancora visibile degli impianti produttivi di Aquae Statiellae sarà aperta straordinariamente al pubblico dalle ore 15.30 alle ore 17.00 con visite guidate a cura del personale della Soprintendenza ABAP AL alle ore 15.30 e alle ore 16.30.
L’area archeologica della Piscina Romana (Palazzo Valbusa, Corso Bagni), ritrovata nel 1913 durante la costruzione dei nuovi portici, immediatamente a sud dell’Hotel Nuove Terme e parte di un vasto complesso termale risalente all’età imperiale romana che occupava verosimilmente una superficie considerevole (probabilmente fino all’attuale piazza Italia), sarà aperta straordinariamente al pubblico dalle ore 15.30 alle ore 18.00 con visite guidate a cura del personale della Soprintendenza ABAP AL alle ore 15.30, alle ore 16.30 e alle ore 17.30.
I reperti rinvenuti durante le indagini archeologiche che hanno interessato le due aree archeologiche, riferibili al I-II secolo d.C., sono in parte esposti presso il Civico Museo Archeologico nel Castello dei Paleologi, che sarà aperto dalle ore 9.30 alle ore 13.30 e dalle ore 15.30 alle ore 17.30 e, straordinariamente dalle ore 21.00 alle ore 22.30, con visite guidate al percorso museale e ai depositi archeologici a cura del personale della Soprintendenza ABAP AL alle ore 21.00.
Ingresso:
Area archeologica di Via Cassino: ingresso libero (non accessibile per disabili)
Civico Museo archeologico: tariffe d’ingresso: ridotto: 2,00 euro; gratuito: 0-6 anni, Abbonamento Musei Piemonte, disabili.
Area archeologica della piscina romana: tariffe d’ingresso: Intero: 2.00 euro; ridotto: 1,00 euro: 6-18 anni, oltre 65 anni, comitive con almeno 20 paganti; gratuito: 0-6 anni, Abbonamento Musei Piemonte
Visite guidate gratuite senza obblighi di prenotazione
CONTATTI REFERENTI UFFICIO
Telefono: 0131/229100 (Sabap AL) 0144 57555 (Civico Museo Archeologico)
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Link utili: https://www.acquimusei.it/
Referente per l’ufficio dell’evento: dott. Simone Lerma
COORGANIZZATORI: Comune di Acqui Terme
Complesso monumentale di San Francesco, via XXIV Maggio n. 5, 15121 Alessandria (AL)
sabato 2 novembre 2024 dalle ore 10.00 alle ore 14.00
In occasione della giornata di valorizzazione del patrimonio culturale prevista sabato 2 novembre 2024, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Alessandria Asti e Cuneo sarà presente presso l'ex complesso conventuale San Francesco (già Ospedale Militare) per presentare il cantiere in corso volto al restauro e alla rifunzionalizzazione della chiesa, che sarà in futuro adibita a nuova sede espositiva delle collezioni civiche storico-artistiche e dei materiali archeologici provenienti dal territorio alessandrino, nell'ambito dei lavori finanziati dalla Città di Alessandria e in parte dal Ministero della Cultura.
Le visite guidate, previste a cura del personale della Soprintendenza in collaborazione con l’impresa esecutrice, avranno una durata di circa 1 h, con partenze alle ore: 10.15, 11.30, 12.45.
Per ragioni organizzative e di sicurezza, ad ogni partenza saranno accompagnate nella visita al cantiere complessivamente 25 persone per ogni turno, che dovranno prenotarsi scrivendo all'indirizzo entro le ore 14.00 del 31/10/2024: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Il Complesso conventuale di San Francesco era, nel medioevo, uno dei principali edifici religiosi della città di Alessandria. Nel 1802 la chiesa venne abbandonata dai francescani con la soppressione degli ordini religiosi imposta da Napoleone; l'intero complesso fu quindi adibito a caserma di cavalleria, prima, e ospedale militare poi, venendo profondamente alterato nella sua conformazione originaria dalla suddivisione a due piani con possenti volte in muratura.
La visita al cantiere in corso illustrerà quanto emerso nelle fasi di demolizioni di parte degli inserimenti ottocenteschi, che hanno riportato in luce alcune superfici decorate della chiesa medievale. Il percorso guidato permetterà inoltre di osservare lo scavo archeologico condotto in una delle aree più antiche del complesso, ove sono emerse importanti informazioni per ricostruire l'evoluzione architettonica del sito.
Ingresso: gratuito
CONTATTI REFERENTI UFFICIO
Telefono: 0131-229100
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Funzionario responsabile: arch. Francesca Lupo
Coorganizzatori: Città di Alessandria
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